I filosofi greci si occuparono di cosmologia, intesa non più soltanto come osservazione del cielo, ma anche come interpretazione razionale dei fenomeni celesti e come costruzione di un modello capace di descrivere la struttura dell’universo nella totalità dei suoi elementi. I primi ad interessarsi a questa disciplina furono i Milesii, che costruirono modelli cosmologici ingenui e limitati, ma che offrono solo spiegazioni naturalistiche e meccaniche dei fenomeni. 

 

Talete vede l’universo come una grande massa d’acqua sulla quale galleggia una bolla che è la terra. La volta celeste è un’esalazione incandescente dell’acqua entro la quale si muovono bolle di vapore che sono i corpi celesti. Con il suo modello Talete fornisce anche una spiegazione meccanica dei terremoti, che sono dovuti a sussulti ondulatori della massa d’acqua su cui galleggia la terra.

Anassimandro è il primo filosofo-scienziato che fornisce un dettagliato modello meccanico dell’universo.Egli sostiene che l’universo è costituito da quattro corpi principali: i tre corpi celesti, cioè Sole, Stelle e Luna, e la Terra.I tre corpi celesti sono cerchi di fuoco avvolti da uno strato di foschia che lascia trapassare i raggi luminosi attraverso dei fori mobili che si spostano su tutta superficie dei cerchi. Nel momento in cui uno dei fori viene ostruito si assiste ad un’ eclissi. La terra è invece un cilindro con altezza pari ad un terzo della larghezza, sospeso immobile al centro dei cerchi senza alcun appoggio. È proprio per questo motivo che Anassimandro riconosce indeterminabili un alto e un basso o un sopra e un sotto dell’universo, sconvolgendo il senso comune tanto che i cosmologi successivi cercheranno un “sostegno” per la terra. Anassimene, ad esempio, afferma che la terra è una tavola piatta sostenuta dall’aria. A rendere ancor più razionale la concezione cosmologica di Anassimandro stanno dei calcoli particolari che gli permisero di rapportare fra loro le dimensioni dei vari corpi costitutivi dell’universo.

 

Diametro del cerchio del sole

27 volte il diametro della terra

Diametro del cerchio della luna

18 volte il diametro della terra

Diametro del cerchio delle stelle

9 volte il diametro della terra

Come si può osservare i dati sono (non a caso) tutti multipli di tre, numero considerato perfetto a quel tempo. Anassimandro cercò anche di calcolare la distanza fra la terra e il sole, ritenendo che risultasse 27 o 28 volte il raggio della terra.