Anassimandro è il primo filosofo- scienziato ad avere avuto l’idea dell’evoluzione delle specie, anticipando la teoria evoluzionistica che Darwin elaborerà nel 1859 e che ancora oggi è accettata."Dall'acqua e dalla terra riscaldate nacquero o dei pesci o degli animali molto simili a pesci; in questi concrebbero gli uomini, e i feti vi rimasero rinchiusi fino alla pubertà. Quando questi si spezzarono, allora finalmente ne uscirono uomini e donne che potevano già nutrirsi".L’uomo nasce quindi per Anassimandro dai pesci.

Empedocle introduce il principio della selezione naturale."All'inizio sulla terra spuntarono teste senza colli, ed erravano braccia nude prive di spalle, vagavano occhi soli sprovvisti di fronti. E poi molti esseri nascere con doppie facce e petti, e buoi con facce d'uomini, o invece sorger busti umani con teste bovine, e forme miste di maschi e di femmine, provviste di membra villose".La vita nasce da tentativi del tutto casuali della natura che fa apparire sulla terra varie forme viventi, delle quali sopravvivono solo quelle più adatte alle condizioni di vita perché hanno una struttura organizzata che assicura il mantenimento e il miglioramento della specie.

Anche Democrito sostiene che l’uomo discende da vermi formatisi nel fango. Le sue osservazioni di anatomia lo portarono a classificare gli animali in vertebrati (con sangue) e invertebrati (senza sangue).

 

 

 Secondo gli antichi e i medievali l’origine della vita è spontanea. Per Anassimandro è il sole a rendere “attive” l’acqua e la terra da cui si generano per il calore gli esseri viventi.La teoria della generazione spontanea resisterà fino al 1600, quando Francesco Redi per primo mostrerà che la vita nasce dalla putrefazione di sostanze che entrano in contatto con altri esseri viventi attraverso l’aria. Nel 1800, dopo le ricerche di Spallanzani e gli esperimenti di Pasteur, la biologia arriverà al principio “ex ovo omnia”, per cui la vita nasce dalla vita.