Marco Tullio Cicerone

 

 

 

 

 

 

 

Marco Tullio Cicerone nacque ad Arpino nel 106 da una famiglia agiata, potremmo dire dell'alta borghesia provinciale, il padre apparteneva all'ordine equestre, e la madre veniva da una famiglia nobiliare. Egli sarà il primo della propria famiglia ad accedere alle magistrature, ciò lo dovrà al proprio talento, ma anche agli appoggi che, sin dall'adolescenza, troverà presso le famiglie nobili, legate alla sua in via amicale o parentale . Ma , evidentemente, ed è bene dirlo subito, le vere ragioni del suo successo furono più profonde, e strettamente storico - politiche. Cicerone compie studi di retorica e filosofia a Roma, fu discepolo del giurista Q . Muzio Scevola e ascoltatore assiduo di Marco Antonio e di Licinio Crasso, i due oratori più apprezzati nel senato e fra il popolo. Nella casa di Scevola, venne a contatto con l'aristocrazia intellettuale romana raccolta intorno al "circolo degli Scipioni" ,al cui interno erano propugnati e salvaguardati i valori della gravitas, della dignità personale, ma anche il gusto della cultura. Queste impressioni giovanili s'imprimeranno duraturamente nell'animo di Cicerone : verso la fine della sua vita, ogni volta che vorrà animare, in un dialogo, le sue idee più care, metterà in scena le figure di quel mondo che sarà per lui una specie di "età aurea" della repubblica, anche se di quell 'età egli aveva conosciuto solo il crepuscolo. Egli vedeva anche, intorno a sé, il quadro animato degli scrittori, dei poeti, dei filosofi, dei grammatici venuti dalla Grecia, che a nessuno sarebbe più venuto in mente di bandire, e di cui anzi i più nobili romani ricercavano la compagnia: il poeta Archia, i filosofi Diodoto (stoico) e Fedro (epicureo), nonché Filone di Larissa, rappresentante della "Nuova Accademia", che tanta influenza avrebbe esercitato su di lui.

Nel 44, morto Cesare, rientra finalmente nella vita politica. Ma dopo il voltafaccia di Ottaviano, che stringe il II triumvirato, il suo nome viene inserito nelle liste di proscrizione: muore di lì a poco, sotto i colpi dei sicari di Antonio.

 

 

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