UNA NUOVA LOGICA E UNA NUOVA FISICA
O UNA NUOVA METAFISICA?

 

L’emancipazione della scienza dalla filosofia è basata su una sostituzione e su una distinzione:

La logica matematica sostituisce la logica categoriale;

la prima è logica (ordine, linguaggio,discorso) della natura, la seconda dell'essere (metafisico)

 

 

 

Galilei è un matematico e (perciò) un filosofo naturale, un fisico

                                                                                   (=MATEMATISMO GALILEIANO)

L’intensità della rottura non può però far dimenticare un’importante linea di continuità. Qual è, infatti, il fondamento di quell’ " e ", di quel " perciò " che lega il matematico al fisico ?
E’ l’idea aristotelica della perfetta corrispondenza tra

                          strutture metafisiche (sostanziali) del reale,
                          strutture logiche (categoriali) del pensiero,
                          strutture semantiche del linguaggio.

Ovvero l’idea, non solo aristotelica ma anche platonica, cristiana, insomma classica, premoderna (precartesiana) del logos come ordine insieme del linguaggio, del pensiero, della realtà

 

Dicendo che il libro della natura è scritto in caratteri matematici, Galilei ripristina nella sua indubitabilità la corrispondenza tra

PENSIERO ed ESSERE,

logica (matematica)               e                    realtà (naturale).

Mentre per tutte le altre forme di discorso, pensiero, logica, la realtà resta al di là (tanto che esse rimangono forme o vuote o inadeguate, concetti che o non stringono realtà alcuna o non vi corrispondono)
                                                                                               [non posso conoscere le strutture fondamentali della realtà]
alla matematica è garantita una corrispondenza reale, una presa sulla realtà, un contenuto, un valore di verità
  [posso conoscere le strutture fondamentali (matematiche) della realtà]

 

 

Quale ragione sostiene questa " eccezionalità " della matematica ?

Il fondamento ultimo è ancora il VERBO, il LOGOS (matematico) divino che ha scritto il Libro della natura in caratteri matematici e dotato la ragione dell’uomo di un linguaggio matematico.

Lo sfondo resta dunque quello stesso della concezione classica del logos: non è nato un nuovo orizzonte, si è solo prodotta una modificazione – benché sostanziale – in un quadro che non ha mutato le su coordinate chiave.

La vecchia alleanza tra religione e filosofia, messaggio cristiano e sapienza greca, teologia e metafisica, è sciolta, a tutto vantaggio della scienza che la ricompone a suo favore, approfittandone, tra l’altro, per togliere ogni ruolo alla filosofia, stretta tra

                       le soluzioni etico – religiose della BIBBIA
                       e quelle conoscitive del LIBRO DELLA NATURA

 

L’altra faccia della medaglia (o il prezzo che doveva necessariamente essere pagato) è la paradossale

nascita della scienza moderna in un contesto premoderno

e quindi ambiguo, o non del tutto consequenziale, in quanto costretto a " fare eccezione ", incapace di trarre le estreme conseguenze dalle sue stesse premesse: quelle, ribadite a viva forza dall’itinerario gnoseologico del pensiero moderno, dell’irrimediabile separazione tra la realtà in sé e la sua rappresentazione, dell’irricucibile strappo tra essere e pensiero.

Dobbiamo a R. Descartes, iniziatore dell’itinerario gnoseologico del pensiero moderno, il riconoscimento della opposizione tra pensiero ed essere (che altro non è se non la consapevolezza del carattere soggettivo del nostro mondo)

ad I. Kant, a conclusione di esso, il riconoscimento di quella stessa opposizione come non più ricomponibile, definitiva.

In quel contesto la presenza di Galilei spicca come quella di un nuovo metafisico.

 

Da non dimenticare, inoltre, le conseguenze che derivano dal passaggio del compasso dalle mani di Dio alle mani dell’uomo.

Non emerge qui evidentemente il carattere laico, se non ereticale, o addirittura profanatore, di un sapere che voleva (o doveva) sorgere in perfetta armonia con il messaggio cristiano?                                                    [per un approfondimento cfr. C 2-3]


Il Newton di William Blake