LA SCIENZA MODERNA COME SAPERE MATEMATICO-SPERIMENTALE

 

La scienza moderna nasce come sapere matematico e sperimentale. Quale dei due aspetti può essere considerato più fortemente rivoluzionario?

 

La componente sperimentale può essere considerata decisiva dal punto di vista polemico, visto che entra in conflitto, contemporaneamente

 

Quella polemica non comporta però un ridimensionamento della ragione, ma piuttosto una sua rifondazione ed una diversa conciliazione - integrazione con l’esperienza.

Alla ragione non può, infatti, essere estranea l’esperienza, visto che, essendo chiamata a spingersi al di là delle sensazioni, delle apparenze, può
rispondere a quest’esigenza soltanto attraverso l’esperienza e in forza di essa.

Ne derivano:

 

La correzione del ruolo dell’esperienza (razionalmente sostenuta e riformulata sperimentalmente) deve essere quindi accompagnata da un
ripensamento del ruolo della logica.

La polemica antiaristotelica di Galilei si nutre qui di due momenti:

                      fisica = scienza di entità autonome ma divenienti

e

                     matematica = scienza di entità stabili ma non autonome;

da essa derivava il ruolo della filosofia prima (metafisica) come scienza dell’essere stabile (incorruttibile) e autonomo (una filosofia teologica: sovrannaturale, non
naturale, metafisica, non fisica).

 

Al primo punto corisponde una rivoluzione contenutistica: la rinuncia alle essenze, alla sostanza, all'essere, a Dio, come possibili oggetti di scienza.

Al secondo una rivoluzione formale: la sostituzione della logica categoriale con la matematica, passante attraverso la trasformazione di quest'ultima da linguaggio (logica) dell'uomo in codice della natura, linguaggio di Dio (più che di una novità assoluta si tratta di una " r i c o n v e r s  i o n e " filosofica dall'aristotelismo al platonismo).

 

"Il creatore che misura il mondo" (da una Bibbia francese del XIII secolo), ossia Dio "geometra", riordinatore del caos e creatore di un universo fisico armonico e perfetto

Quest’ultima rivoluzione è comunque ben più rilevante del passaggio dall’esperienza all’esperimento, in quanto precondizione anche di questa transizione e quindi vero
punto archimedeo della moderna scienza matematico – sperimentale della natura, della scienza " esatta ".

" La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, né quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola: senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto"
                                                                                                   G. Galilei