Seconda
guerra mondiale
ESPANSIONISMO NAZISTA IN EUROPA
L'annessione dell'Austria (Anschluss)
nella primavera del 1938 fu
il primo passo verso la realizzazione del progetto hitleriano di ricostituzione
della Grande Germania. Mussolini appoggiò l'alleato, mentre britannici e
francesi ancora una volta mancarono di intervenire con decisione, liquidando la
vicenda come una questione interna tedesca.
Nel settembre successivo fu la volta delle rivendicazioni naziste sulla regione
dei Sudeti, al confine occidentale della Cecoslovacchia, abitata da una
popolazione a maggioranza tedesca. Dopo questa annessione Hitler doveva
impegnarsi a non avanzare ulteriori rivendicazioni territoriali. In realtà, nel
marzo del 1939, Hitler occupò tutta la Cecoslovacchia, spingendo Londra a
siglare un accordo di garanzia con la Polonia, obiettivo dichiarato
dell'espansionismo nazista.
Uno sviluppo inatteso si ebbe il 23 agosto 1939 con la firma a Mosca di un
trattato di non aggressione tra Germania e URSS (patto
Molotov-Ribbentrop).
Il 1° settembre 1939 i tedeschi invasero la
Polonia.
Due giorni dopo Francia e
Inghilterra dichiararono guerra alla Germania.
L'Italia
in guerra
Era maturata nel Duce la convinzione che l'Italia dovesse prepararsi a
combattere una
guerra parallela
a quella dei tedeschi, in aree
geograficamente circoscritte, al fine di trarre il massimo vantaggio al tavolo
della pace. Il momento di dichiarare guerra si avvicinava man mano che la
Germania travolgeva le linee avversarie e si espandeva in Europa, a est come a
ovest. Era tuttavia palese l'inadeguatezza dell'esercito italiano ad assumere un
ruolo militare pari a quello tedesco. Perciò era giocoforza puntare a operazioni
di guerra di breve durata, in punti marginali del conflitto, confidando nella
resa dell'Inghilterra, fatto questo che nell'estate del 1940 poteva apparire
probabile.
Il 10 giugno 1940 Mussolini annunciò con enfasi l'entrata in guerra dell'Italia
contro la Francia e l'Inghilterra.
L'Africa settentrionale e i Balcani
In ottobre il
Duce decise di attaccare la Grecia, senza preventiva comunicazione all'alleato
tedesco che ne venne informato quando le operazioni erano già in corso.
L'attacco partì dall'Albania e anche in questa circostanza l'impreparazione
risultò lampante. Dopo due settimane i greci erano in grado di controbattere,
mentre gli inglesi impedivano l'utilizzo della flotta silurando tre corazzate
nel porto di Taranto. All'inizio del 1941 il fronte era di fatto bloccato in un
conflitto di posizione che non lasciava presagire sviluppi favorevoli
all'Italia. Fu a quel punto che Hitler cominciò a prefiggersi la conquista
tedesca della Grecia.
Hitler preparò quindi l'attacco alla Grecia: sottoscrisse trattati di alleanza
con Romania e Ungheria nel novembre 1940 e con la Bulgaria nel marzo 1941. La
Iugoslavia, che
non aveva accettato di allearsi con la Germania, fu invasa. In Grecia, Salonicco fu
costretta alla resa il 9 aprile; anche le divisioni greche, che avevano occupato
quasi un terzo dell'Albania, si arresero il 22 aprile. Il 27 aprile le truppe
tedesche occuparono Atene: il re e il governo fuggirono a Creta, che tuttavia fu
conquistata il mese dopo.