Rapporto fra le due guerre
 

 

Le due guerre mondiali che hanno sconvolto il secolo scorso dividono tuttora gli storici:  se da un lato si possono presentare come due elementi ben distinti e separati, esistono d’altra parte fattori comuni  che sostengono l’ipotesi della cosiddetta “guerra dei trent’anni”. Il rapporto che lega le due guerre mondiali infatti può portare a credere l’una la continuazione dell’altra soprattutto a causa della vicinanza temporale e alle similitudini riscontrabili nei due conflitti.

Questa teoria può infatti essere supportata grazie ad elementi quali:

-il ruolo della Germania come nazione scatenante in entrambi i casi. Bisogna ricordare però il clima di tensione dovuto alla politica imperialista delle nazioni che regnava in Europa negli anni antecedenti al primo conflitto, e, allo stesso modo, non si può dimenticare il ruolo della grave crisi degli anni Trenta (è stato scritto che i 30 milioni di disoccupati degli anni della crisi, già prefiguravano i 30 milioni di morti della seconda guerra mondiale) come fattore scatenante del secondo.

-gli schieramenti delle grandi potenze che tendono a ripetersi (con alcune eccezioni come ad esempio l’Italia).

-le giustificazioni ideologiche (democratiche nella guerra del 14-18,antitotalitarie e antifasciste in quella del 39-45),

-lo stesso carattere di guerre totali:entrambe infatti lasciano dissanguate ed economicamente sfinite le nazioni che vi presero parte, fossero queste vincitrici o vinte.

Nel caso della grande guerra, i paesi vincitori pretesero che gli sconfitti ripagassero per intero le spese belliche e questo si rivelerà essere uno dei punti cardini che determinarono lo scoppio della seconda guerra mondiale.

- l’incapacità di arrivare ad una pace negoziata. Nonostante vari tentativi non si riuscì a trovare dei compromessi soddisfacenti per entrambe le parti;prevalevano soprattutto gli interessi nazionali che soli erano realmente sentiti, animati perlopiù dalla generale mancanza di controllo per ciò che riguardava la sfera emotiva (si lasciò libero sfogo a sentimenti di animosità o di ritorsione).Inevitabilmente questa mancanza ebbe come diretta conseguenza uno squilibrio senza precedenti tra vincitori e vinti, in special modo nel caso della prima guerra mondiale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Queste sono le principali prove a convalida della teoria della “guerra dei trent’anni”, e indubbiamente fattori come  l’essere una guerra totale (cioè una guerra che dette fondo a tutte le risorse dei paesi belligeranti) può risultare oggettivamente corretta. Una prospettiva di continuità non valorizza però le circostanze che determinarono lo scoppio o lo svolgersi del secondo conflitto, anzi può creare l’illusione che la seconda guerra mondiale sia in qualche modo inevitabile in quanto necessaria continuazione del primo conflitto.

Indubbiamente il suo esito e le decisioni prese in seguito agli accordi di pace determinarono fortemente le premesse per lo scoppio della seconda guerra mondiale.  Si può infatti facilmente  individuare una delle principali cause del conflitto nelle condizioni imposte dai vincitori della grande guerra alla Germania che veniva duramente “punita”, economicamente ed attraverso perdite territoriali: questo pose le basi del malcontento che permise l’arrivo al potere di Hitler e la nascita di un così forte spirito nazionalista.

 

In conclusione, dopo aver elencato brevemente punti di differenza e di continuità, è facile capire quali siano le difficoltà nel definire il rapporto che lega le due guerre mondiali, e come non sia possibile né tantomeno corretto semplificare: da un lato infatti si finirebbe per ritenere la seconda guerra mondiale come il naturale prolungamento della prima e quindi in un certo senso come un avvenimento dovuto, date certe premesse;dall’altro il secondo conflitto verrebbe analizzato fuori dal suo contesto storico, e da tutto ciò che ne deriva.

Non è certo comunque errato affermare che la prima guerra mondiale fu più o meno direttamente la causa principale della seconda.

E’ necessario quindi, per evitare di ridurre la seconda guerra mondiale ad un semplice prolungamento nel tempo della prima, evidenziare le differenze fra le due guerre:

-Le dimensioni del conflitto: se la prima guerra mondiale fu sostanzialmente europea, la seconda assunse dimensioni planetarie sia per ciò che riguarda i luoghi dove effettivamente si svolsero i combattimenti sia per gli interessi strategici  in conflitto. Il numero dei paesi belligeranti salì da 36 a 60 e quelli attraversati da trincee da14 a 40.

-Tipo di guerra: la guerra del 14-18, nata come guerra lampo, divenne statica, combattuta cioè principalmente nelle trincee,viceversa il secondo conflitto fu principalmente di movimento.

-Scontri: gli scontri più sanguinosi si spostarono nelle due guerre: nel caso della prima guerra mondiale si compirono le più grandi stragi nell’Europa occidentale mentre nel secondo caso in quella orientale.

 

-Coinvolgimento dei civili: la guerra conclusasi nel ‘45, a causa di alcune novità nel campo bellico-tecnologico come ad esempio l’uso di bombardieri, determinò  una minore differenza fra la prima linea e le retrovie, comportando così un maggior coinvolgimento della popolazione civile.

-Ideologie: nella prima guerra mondiale le ideologie erano sì presenti, ma con un ruolo piuttosto marginale in confronto a quello che queste assumono nel secondo conflitto,infatti oltre a ricoprire il posto di “movente” (guerra intesa come anti…totalitarismi,fascismi…) comportò la nascita all’interno degli stessi stati di movimenti opposti che confluirono in atti di partigianeria o in una sorta di guerra civile. Piuttosto esemplificativi al riguardo sono i casi dei partigiani e dei collaborazionisti. Nasce in questo caso anche la necessità di valutare l’effettivo ruolo di questi movimenti, in special modo della resistenza: per quanto riguarda il lato bellico gli storici sono divisi, mentre risulta lampante la sua carica simbolica,simbolo cioè della coscienza della dignità dell’individuo,della speranza di un mondo diverso e più giusto,della consapevolezza della necessità della violenza in tale senso e infine l’impegno a rischiare la vita per la libertà di tutti..

-Partecipazione americana: un elemento centrale della seconda guerra mondiale fu l’intervento degli Stati Uniti; come già trenta anni prima si rivelò infatti determinante l’aiuto portato agli Alleati da parte degli USA, ma dopo il ‘45 risultò palese il declino dell’Europa (la cosiddetta finis Europae) in favore degli Stati Uniti.