Seconda
guerra mondiale
LA VITTORIA ALLEATA
Nella prima settimana dell'agosto 1943, le linee tedesche a nord e a ovest di Harkiv furono investite dalla controffensiva sovietica. Il 15 settembre Hitler permise al Gruppo Sud di ritirarsi verso il Dnepr per evitare la sconfitta. Le armate sovietiche, al comando di Wukov e Vasilevskij, allargarono le teste di ponte, isolando l'armata tedesca in Crimea nel mese di ottobre, conquistando Kiev il 6 novembre e rimanendo all'offensiva per tutto l'inverno.
La conferenza di Teheran
Alla fine di novembre del 1943 si incontrarono per la prima volta Roosevelt, Churchill e Stalin. Il presidente americano e il primo ministro inglese avevano già approvato il piano d'attacco attraverso la Manica, chiamato in codice "operazione Overlord", e Roosevelt era del parere che si dovesse partire con il piano appena le condizioni meteorologiche fossero state favorevoli, nel 1944. Nella conferenza di Teheran, al contrario, Churchill si disse favorevole a dare la precedenza allo sviluppo delle offensive in Italia, nei Balcani e nel Sud della Francia. Stalin si dichiarò d'accordo con Roosevelt e quindi Overlord fu programmato per il maggio del 1944. Dopo l'incontro, Eisenhower fu richiamato dal Mediterraneo ed ebbe il comando supremo delle forze alleate, con il compito di organizzare e guidare Overlord.
I preparativi per Overlord e lo sbarco in Normandia
Hitler si attendeva l'invasione
dell'Europa nord occidentale per la primavera del 1944 ed era convinto che, se
fosse riuscito a respingere americani e britannici, avrebbe avuto in pugno le
sorti della guerra; successivamente avrebbe concentrato tutte le sue truppe
contro i sovietici. Pertanto destinò rinforzi al solo fronte occidentale.
Nel gennaio 1944 un'offensiva sovietica spezzò l'assedio a Leningrado e fece
retrocedere il Gruppo Nord. Nuove offensive del marzo e dell'aprile ricacciarono
i tedeschi nell'ampia distesa tra le paludi del Pripjat e il Mar Nero, cioè
fuori dal territorio sovietico.
Il 6 giugno 1944, il D-Day,
giorno dell'invasione secondo il piano Overlord, la I Armata statunitense al
comando del generale Omar Bradley e la II Armata britannica al comando del
generale Miles Dempsey riuscirono a stabilire teste di ponte in Normandia:
cominciò così la campagna che si sarebbe conclusa con lo sbarco in Normandia.
Il complotto contro Hitler
Nel mese di luglio un gruppo di ufficiali organizzò un attentato per uccidere Hitler (complotto di luglio): il 20 luglio l'esplosione di una bomba piazzata nel quartier generale di Rastenburg, nella Prussia orientale, uccise alcuni ufficiali, ma Hitler ne uscì indenne. Gli ufficiali sospettati di aver preso parte al complotto furono giustiziati.
La liberazione della Francia
Intanto le truppe corazzate sbarcate in Normandia, guidate dal generale Patton, avevano occupato la Bretagna e si erano spinte all'interno della Francia, conquistando Le Mans, Chartres e Orléans. Il 25 agosto le forze americane, insieme a quelle della Resistenza francese, guidate dal generale Charles De Gaulle, entrarono trionfali a Parigi: entro settembre quasi tutto il territorio francese era stato liberato.
La sconfitta delle potenze dell'Asse
Un'offensiva sovietica effettuata tra i Carpazi e il Mar Nero a fine agosto 1944 ebbe come risultato l'armistizio chiesto tre giorni dopo dalla Romania. La Bulgaria, che non aveva mai dichiarato guerra all'Unione Sovietica, si arrese il 9 settembre. Il 19 e il 20 ottobre le truppe sovietiche occuparono Belgrado e vi insediarono un governo comunista sotto la guida di Tito. In Ungheria, i sovietici arrivarono alle porte di Budapest alla fine di novembre.
L'avanzata degli Alleati in Italia
In Italia, tra la primavera e l'estate del 1944, le armate di Clark, che comprendevano truppe americane, britanniche, francesi e polacche, presero Cassino il 18 maggio. Cinque giorni dopo, la rottura dell'accerchiamento della testa di sbarco ad Anzio costrinse i tedeschi ad abbandonare la linea Gustav; gli Alleati entrarono a Roma, dichiarata città aperta dal 4 giugno. L'avanzata continuò verso nord senza problemi, ma rischiò di perdere impeto, perché le divisioni americane e francesi avrebbero dovuto essere presto impegnate nell'invasione della Francia meridionale. Dopo aver conquistato Ancona e Firenze, la seconda settimana di agosto, gli Alleati si arrestarono sulla linea gotica, che bloccò sino a tutto l'inverno l'accesso alla valle del Po, mentre nel nord del paese, occupato dai nazisti, si sviluppava la Resistenza partigiana.
La battaglia aerea in Europa e l'offensiva delle Ardenne
La più importante azione aerea contro la Germania ebbe luogo nell'autunno del
1944: i bombardamenti inglesi e americani colpirono sia obiettivi militari sia
le città tedesche. Hitler reagì lanciando contro Londra i missili V1 e V2, ma
nel mese di ottobre le più importanti basi missilistiche di lancio tedesche,
situate nel nord-ovest della Francia e in Belgio, furono conquistate dagli
Alleati.
L'accorciamento dei fronti a est e a ovest e la tregua nei combattimenti di
terra avevano permesso a Hitler di costituire una riserva di circa venticinque
divisioni da impegnare contro gli angloamericani, partendo dalle Ardenne,
attraverso il Belgio, fino ad Anversa.
Il 16 dicembre aveva inizio
l'offensiva
delle Ardenne:
gli Alleati, colti di sorpresa, riuscirono tuttavia a mantenere centri
strategici come Saint-Vith e Bastogne fino all'intervento dell'aviazione.
L'ultimo tentativo tedesco di riconquistare Anversa venne respinto solo alla
fine di gennaio del 1945. Alla fine di febbraio l'avanzata alleata verso la
Germania riprese.
La conferenza di Jalta
Dal 4 all'11 febbraio 1945 ebbe
luogo la
conferenza di Jalta,
in Crimea, tra i capi di stato di Stati Uniti (Roosevelt), Gran Bretagna (Churchill)
e Unione Sovietica (Stalin). In questa occasione Stalin si impegnò a entrare in
guerra contro il Giappone entro tre mesi dalla capitolazione tedesca, in cambio
di concessioni territoriali in Estremo Oriente.
Nel corso della conferenza si stabilì inoltre la strategia da seguire contro la
Germania e l'organizzazione del paese alla fine del conflitto e vennero inoltre
definite le rispettive sfere di influenza da assegnare alle tre potenze che
erano sul punto di chiudere vittoriosamente la guerra. Si discusse anche sulla
proposta americana di dare vita all'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU),
strumento per un nuovo ordine mondiale, che si decise di fondare in una
conferenza internazionale da tenersi a San Francisco per la fine di aprile. I
tre capi di stato concordarono nella costituzione di un Consiglio di Sicurezza,
al quale avrebbero partecipato le cinque potenze alleate (USA, URSS, Gran
Bretagna, Francia e Cina) con diritto di veto sulle principali questioni
internazionali. Fu anche deciso di non ammettere l'Italia alla conferenza di San
Francisco.
L'avanzata sul Reno
All'inizio di marzo del 1945 le armate alleate raggiunsero il Reno e occuparono
teste di ponte tra Bonn e Coblenza e a sud di Magonza: alla fine del mese,
l'intero schieramento tedesco sul fiume crollò; Einsenhower ordinò alle truppe
di proseguire verso est.
Il 1° aprile gli americani accerchiarono il bacino della Ruhr, facendo
prigionieri 325.000 soldati tedeschi. Il 5 aprile gli inglesi varcarono il Weser,
puntando verso l'Elba. L'11 aprile gli Alleati raggiunsero l'Elba vicino a
Magdeburgo, e il giorno dopo si formò una testa di ponte sulla riva orientale, a
120 km da Berlino. Il 13 aprile moriva a 63 anni il presidente americano
Roosevelt, a cui succedette il vicepresidente Harry Truman.
Mentre gli inglesi (soprattutto Churchill e Montgomery) e alcuni americani
consideravano Berlino l'obiettivo più importante, per Eisenhower era essenziale
che le truppe angloamericane potessero congiungersi con quelle russe più a sud,
tra Lipsia e Dresda. L'Armata Rossa, che si era attestata ai primi di febbraio
sull'Oder, all'inizio di aprile cominciò a concentrarsi su Berlino, che divenne
quindi l'obiettivo prioritario.
Le ultime battaglie in Europa e la resa della Germania
In Italia, il 14 e il 16 aprile 1945, la V Armata americana e l'VIII Armata britannica lanciarono l'offensiva verso la Pianura Padana. Contemporaneamente i partigiani, volontari nella Resistenza, ebbero l'ordine dell'insurrezione generale dal Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (CLNAI), che coordinava i comitati militari regionali e provinciali (CLN) e rappresentava le diverse componenti politiche dell'antifascismo. Intanto un'ondata di scioperi paralizzava le grandi fabbriche del Nord. Nelle principali città, Bologna, Torino, Genova, Milano, le formazioni partigiane entarono in azione il 25 aprile e in pochi giorni costrinsero alla fuga i tedeschi, ancora prima che sopraggiungessero le truppe alleate. Mussolini, catturato nei pressi di Como mentre tentava la fuga in Svizzera con un'autocolonna tedesca, fu giustiziato il 28 aprile.
Rappresentanti dei comandi tedeschi in Italia si accordarono con gli Alleati per la resa, entrata in vigore il 2 maggio; negli stessi giorni la Germania di Hitler soccombeva. Il 16 aprile cominciò l'avanzata sovietica verso Berlino. Il 20 aprile la VII Armata americana conquistò Norimberga e, quattro giorni dopo, le armate sovietiche circondarono la capitale. Il 25 aprile la V Armata sovietica e la I Armata americana si congiunsero a Torgau, sull'Elba, a nord-est di Lipsia. L'ultima settimana di aprile, la resistenza contro gli angloamericani cessò, ma sul fronte orientale le truppe tedesche continuarono a battersi disperatamente contro i sovietici.
Hitler decise di restare a Berlino, mentre la maggior parte dei suoi collaboratori politici e militari si davano alla fuga. Il 30 aprile, chiuso nel suo bunker, Hitler si suicidò insieme con Eva Braun, la sua amante, e, come ultimo atto ufficiale, nominò suo successore l'ammiraglio Karl Dönitz, che chiese la resa. Il suo rappresentante, generale Alfred Jodl, firmò la capitolazione delle forze armate tedesche nel quartier generale di Eisenhower il 7 maggio a Reims; un secondo documento fu firmato a Berlino, nel quartier generale sovietico, il giorno seguente.
Hiroshima e Nagasaki
Due bombe erano state costruite e si decise di usarle per costringere il Giappone alla resa. Il presidente americano Truman, succeduto a Roosevelt, ordinò i bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki, effettuati il 6 e il 9 agosto. Intanto, l'8 agosto, l'Unione Sovietica aveva dichiarato guerra al Giappone; il giorno dopo invase la Manciuria.
La resa del Giappone
Il 14 agosto l'imperatore Hirohito fece trasmettere via radio un comunicato che annunciava la resa incondizionata del Giappone. Il 2 settembre, a bordo della corazzata Missouri, nella baia di Tokyo, i rappresentanti del governo nipponico firmarono davanti al generale MacArthur il documento di capitolazione.