Secondo Simplicio è immediato, concludere che il segmento AB contenga un numero di punti maggiore di DE, e più precisamente affermare che, pur contenendo tanto AB quanto DE infiniti punti, AB ne contenga il doppio di DE (fig.1).

Ecco il paradosso:

il segmento AB contiene il doppio dei punti di DE, ma al tempo stesso contiene lo stesso numero di punti di DE.


  fig.1                           fig.2

Oggi diremo che i punti di AB e di DE sono in corrispondenza biunivoca, e cioè sono in uguale numero.

Prendiamo a caso un punto F su AB e congiungiamolo con C: il segmento FC taglia DE in H. Ad ogni punto F di AB corrisponde un solo punto H di DE. Possiamo anche procedere iversamente, prendendo un punto qualsiasi H su DE e congiungendolo con C; ad ogni punto H di DE corrisponderà un solo punto F di AB (fig.2).

E poichè DE è una parte di AB, vediamo che quando gli elementi che compongono un insieme sono infiniti, il tutto non è maggiore della parte, ma è uguale ad una sua parte.

Nella matematica moderna, questo paradosso viene utilizzato per dare una definizione di INSIEME INFINITO.


Galileo ha compreso pienamente la caratteristica di quello che noi chiamiamo "un insieme di infiniti elementi", e delle contradizioni cui conducono i confronti qualitativi tra detti insiemi infiniti, potendo coesistere le relazioni di uguaglianza e di diseguaglianza.
 
 

Galileo ha compreso pienamente la caratteristica di quello che noi oggi chiamiamo "un insieme di infiniti elementi", e delle contraddizioni cui conducono i confronti qualitativi tra detti insiemi infiniti, potendo coesistere le relazioni di uguaglianza e di diseguaglianza.