L'Adige — 30 maggio 2010
Parco didattico al Galilei
di Giuseppe Fin
«Uno spazio per leggere i nostri paesaggi». E stato definito in questo modo il Parco didattico del liceo Galilei di Trento che e stato inaugurato ieri, in pompa magna, alla presenza del presidente della Provincia Lorenzo Dellai, del sindaco Alessandro Andreatta, gli assessori provinciali Marta Dalrnaso, Franco Panizza e del direttore del Museo di Scienze Naturali Michele Lanzinger.
Un'opportunità originale: il parco sarà aperto per fini didattici non solo agli studenti del liceo Galilei ma anche a quelli delle altre scuole trentine.I lavori di progettazione della zona sono partiti quasi 8 anni fa e si è arrivati ad un tavolo di lavoro creato dal Servizio conservazione della natura e valorizzazione ambientale della Provincia assieme al liceo Galilei e al Museo.
All'interno del parco didattico, corre un viale naturale di circa 520 metri, lungo il quale si sviluppano due itinerari: quello botanico, con il quale si vuole rappresentare ed illustrare il paesaggio tipico Trentino, facendo particolare attenzione alla vegetazioni in via dì scomparsa senza dimenticare le colture tradizionali del nostro territorio. E, accanto, vi è anche un percorso geologico per il quale sono stati trasportati sul posto ben tredici grossi blocchi di roccia scelti tra le formazioni tipiche trentine. Quello geologico vuole essere un viaggio nel tempo lungo 300 milioni di anni scandito appunto da tredici «pietre miliari» che rappresentano i diversi momenti storici. L'obiettivo di questa creazione è quello di consentire agli studenli di studiare «dal vivo» la natura che li circonda e scoprire la storia del nostro territorio. Molto soddisfatta l'assessore all'istruzione Marta Dalmaso: «Questo liceo - ha detto - è una struttura bellissima e il suo atteggiamento di offrire queste perle di bellezza anche alle altre scuole è senz'altro apprezzabile. È la dimostrazione di come è chiamata a vivere la scuola dell'autonomia».
L'itinerario interno si conclude poi con una vista mozzafiato sul conoide del Fersina e con punto panoramico da cui si può distinguere facilmente la struttura geologica del Monte Bondone. Pur essendoci il sogno - da parte del sindaco Andreatta - di consentire, almeno una volta alla settimana, di aprire il parco ai cittadini, per ora non si è ancora deciso. Intanto rimarrà ad uso delle scuole mentre da settembre le persone che lo vorranno visitare dovranno rivolgersi al Museo Tridentino dì Scienze Naturali.