Venerdì 15 dicembre 260 fra studenti, insegnanti e personale scolastico del liceo Galilei hanno assistito all’opera verdiana Un ballo in maschera al teatro Filarmonico di Verona. Lo spettacolo fa parte del progetto Apollo, che la scuola propone da anni.
Quello dell’opera è un titolo fuorviante: il ballo in maschera infatti è solo la parte finale della messinscena, che si concentra invece sulla figura di Riccardo, governatore della città di Boston, tormentato dalla profezia di una veggente e dalla scelta tra un amore illegittimo e la fedeltà verso il suo migliore amico. Nel corso dell’opera l’amicizia si tramuta in odio che raggiunge il suo apice al ballo in maschera, momento in cui tutti i nodi vengono al pettine. Il libretto stesso dell’opera ha una storia travagliata: ne esistono tre versioni, che furono riscritte più volte a causa della censura. Lo spettacolo di venerdì si basa sulla versione ambientata in America, mentre la versione originale trasporta la vicenda in Svezia e ha come protagonista il re Gustavo III (è ispirata a un fatto realmente accaduto e per questo fu censurata).
Si può pensare che l’opera sia ormai una forma d’arte antiquata e lontana dalla generazione dei giovani di oggi. Lo spettacolo di venerdì nella sua drammaticità è però risultato avvincente e ha entusiasmato la maggior parte degli studenti, che nei momenti topici tenevano il fiato sospeso e in quelli comici si lasciavano andare alle risate. Anche la musica è stata particolarmente apprezzata: nelle pause era possibile sentire qualcuno canticchiare le arie più orecchiabili. La durata dell’opera - tre ore - non è stata una sofferenza, perché il tempo è passato molto velocemente.
Alla chiusura del sipario, sono iniziati gli interminabili applausi, regalati soprattutto ai personaggi secondari, come la veggente e Oscar, il paggio del governatore. Tornando a casa alcuni studenti hanno iniziato a comporre una classifica delle opere viste con la scuola fino ad ora. Un ballo in maschera non è riuscito a spodestare la precedente regnante La Bohème di Puccini, ma si è aggiudicata il secondo posto prima dell’ Aida, altra opera di Verdi.