Di tutti gli elementi di Euclide,
LA TEORIA DELLE PROPORZIONI
è l’unica parte che permette di quantificare oggetti che non sono necessariamente geometrici; se è vero che Euclide la utilizza facendo proporzioni tra segmenti, tra triangoli e così via, è anche vero che di rapporto e di proporzione si può parlare in relazione ai pesi, agli spazi, alle velocità, alle densità...
Galileo estrasse dagli Elementi la teoria delle proporzioni per farvi il cardine ed il linguaggio della nuova scienza.
Per Galileo la semplicità della teoria delle proporzioni era
non solo una semplicità logica del geometra che vuole dimostrare teoremi complessi a partire da assiomi chiari ed evidenti,
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ma
soprattutto una
semplicità filosofica
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Per Galileo la semplicità delle leggi fisiche può emergere solo dall’immediata evidenza dei concetti matematici che soggiacciono alla loro formulazione.
Qual è l’enunciato tipico di tale teoria?
AD UNA CERTA
GRANDEZZA È PROPORZIONALE
UN’ALTRA GRANDEZZA
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Queste relazioni sono quelle
che riescono ad essere tradotte nella teoria delle proporzioni. Quando si esce
da queste relazioni, le cose si complicano; come si può operare con la teoria
delle proporzioni?
Useremo la
proprietà composta:
ESEMPIO |
tipo di proporzionalità |
formula |
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6 |
Teorema : Se due mobili viaggiano di moto uniforme, con velocità diverse, il rapporto tra gli spazi percorsi in tempi diversi si compone del rapporto dei tempi e di quello delle velocità |
diretta |
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Per esprimere quest’ultimo esempio, noi oggi useremmo s = v . t e lo possiamo fare perché , una volta fissate le unità di misura, lo spazio, la velocità ed il tempo sono dei numeri e quindi si possono moltiplicare tra loro.
Per Galileo
e per i matematici
del suo tempo, questo non si poteva fare perché non esistevano sufficienti
numeri per tenere conto di tutti i rapporti
( I numeri reali
sono stati introdotti in modo rigoroso nel 1872 da
Dedekind).
Si doveva introdurre l’idea del rapporto come qualche cosa che trascende anche il numero. |
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