LA STORIA



Quale rapporto avevano gli uomini dell'antichità con il mare, i corsi d'acqua e il nuoto?
il rapporto con il nuoto propriamente detto si può osservare nella più antica rappresentazione di nuotatori in un bassorilievo di Ninive (XI secolo a.C.), conservato al British Museum.
La prima cosa che balza agli occhi è che i nuotatori procedono già secondo uno stile di movimento assai vicino al moderno crawl (stile libero).
Successivi reperti antichi invece, tra cui non pochi di età romana, fanno pensare all'adozione dello stile "a rana".
Presso gli antichi, il nuoto doveva essere considerato così importante e indispensabile per un giovane e soprattutto per un soldato,
da giustificare frasi e detti come quello greco: "Non sa né nuotare né correre",
o quello romano:"Non sa né nuotare né leggere".
Il primo vero e proprio trattato sul nuoto appartiene al tedesco Wynmann e risale al 1583.

Verso la fine del 1700 lo sport del nuoto fece la sua comparsa,
con la creazione in Germania del primi stabilimenti balneari e dei primi club di nuoto.
Nel XIX secolo invece, la spinta viene soprattutto dalla Gran Bretagna,dove erano sorte numerose società,
cosicché fu proprio a Londra che, nel 1837, si disputarono le prime gare degne di questo nome.
In Italia il nuoto arrivò invece in ritardo, quando ormai negli altri paesi aveva già superato la fase pionieristica.
La prima società italiana di nuoto fu chiamata "Rari Nantes" dal verso dell'Eneide [Adparent rari nantes in gurgite vasto
Appaiono pochi nuotatori nel vasto mare]. Essa fu fondata a Roma da Achille Santoni, il più grande pioniere del nuoto italiano, nel 1891.




Il nuoto presenta molte interessanti caratteristiche dal punto di vista fisiologico e biomeccanico.
La prima considerazione riguarda il galleggiamento
il quale risulta dal fatto che il corpo riceve una spinta (detta archimedea) diretta dal basso verso l'alto,
essendo la densità corporea inferiore a quella dell'acqua.
La densità corporea,che nelle donne è inferiore a quella degli uomini,
rispecchia la componente grassa,le ossa,i tessuti e il fatto che i polmoni contengono aria.

Il principale problema biomeccanico all'avanzamento in acqua è rappresentato dalla resistenza dinamica alla progressione;
infatti questa resistenza è circa 800 volte superiore rispetto alla progressione in aria,
il che rispecchia il fatto che la densità dell'acqua è circa 1000 volte superiore alla densità dell'aria.
Migliore è la tecnica di progressione, minore è il costo metabolico,
quindi, un grande campione possiede una tecnica di progressione ottimale. Tuttavia questo non è il solo fattore.
Infatti hanno grande importanza anche l'aerodinamicità del corpo e, come già accennato sopra, la densità corporea che coinvolgono il costo energetico