ALIMENTAZIONE



Sul piano fisiologico le caratteristiche del nostro corpo sono ben definite. Esso chiede un requilibrio calorico agli sforzi superati ed alle energie perse durante un'attività sportiva. La dieta dipende dal tipo di sport che si pratica dal sesso e dall'età della persona. Sono disponibili varie tabelle, sia italiane che americane che suggeriscono variazioni in base q questi requisiti.
Nel nuoto l’apporto di calorie consumate viene differenziato tra i vari stili. Il costo minore si ha nello stile libero, segue il dorso con un costo energetico di poco superiore, aumenta considerevolmente (del 50-60%) nella rana e nel delfino. Un altro importante fattore da considerare nel nuoto è la termoregolazione.
Il valore medio di costo energetico per soggetto di 70 kg è dell'ordine di 10 kcal/minuto a circa 4 km/h. Quindi mezz'ora di nuoto corrisponde a 300 kcal. Il costo energetico sale molto con l'aumentare della velocità, ad esempio del 40% per velocità di 6 km/h. Normalmente l'acqua è più fredda del corpo, pertanto si ha una continua dispersione termica attraverso la cute per due meccanismi: conduzione, cioè trasferimento diretto di calore dal corpo all'acqua, ma anche convezione: infatti, l'avanzamento comporta il fatto che il corpo entra continuamente in contatto con una nuova falda d'acqua e quindi il processo di dispersione termica è aumentato. Un effetto analogo si verifica nell'avanzamento in aria. La dispersione termica è rilevante e l'organismo può solo controbilanciarla con la termogenesi legata al lavoro muscolare. La sopravvivenza in acqua è in effetti criticamente legata alla temperatura dell'acqua un naufrago disperso nel mare del nord ha pochi minuti di sopravvivenza. Non è affatto raro provare una gran fame dopo una bella nuotata a testimonianza dell'elevata spesa energetica.


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