SVILUPPO MUSCOLI



I muscoli striati volontari sono gli organi dinamici dell’apparato locomotore: inseriti ai segmenti ossei con le loro estremità ne determinano lo spostamento quando entrano in contrazione.
FIBRA MUSCOLARE SEZIONE FIBRA

Macroscopicamante riconosciamo varie forme muscolari: muscoli piatti come il dorsale (vedi oltre) e muscoli con delimitato ventre muscolare che può essere suddiviso in due o tre capi bicipite e tricipite. La parte carnosa del muscolo è un esempio d’organo a costruzione gerarchica dall’integrazione spaziale parallela delle unità sovracellulari denominate fibrille e fibre e fasci muscolari. L’organizzazione spaziale di queste gerarchie è garantita ad un tipo particolare di connettivo chiamato perimisio dotato di particolare elasticità. Al suo interno trovano spazio le fibre nervose e i vasi sanguigni. I fasci muscolari maggiori terminano con fasci fibrosi scarsamente estensibili detti tendini. Il muscolo è quindi la somma di tanti motori elementari, le fibre muscolari in parallelo, la cui contrazione sviluppa un a forza traente che si concentra sul punto mobile d’inserzione grazie ad un’unica linea di trazione delineata dal tendine Il muscolo volontario striato aumento di dimensioni in seguito all’esercizio è ciò provoca un incremento del volume delle singole fibre(differente quindi dall’IPERPLASIA ove si osserva un aumento del numero delle cellule) è noto infatti che il numero delle fibre non accresce nell’embrione umano dopo il 5 mese.

In particolare l’es fisico isometrico tende ad aumentare il volume delle miofibrille, che sono le strutture alle quale è devoluto il compito di produrre la forza, la condizione sufficiente allo sviluppo pari ai due terzi almeno della tensione massima(tensione tetanica)obbiettivo che nell’uomo richiede risolutezza estrema. Questo è lo scopo dell’allenamento che tende a portare i muscoli il più vicino possibile a questo limite, più sarà intenso l’es più la tensione si avvicinerà alla tensione tetanica. Sembra peraltro esistere un limite alle dimensioni delle singole fibre altre il quale i muscoli divengano suscettibili ai “crampi”.

RAPPORTO LUNGHEZZA TENSIONE

In termini fisiologici questi sono contratture reversibili e la differenza principale consiste nel fatto che sono localizzate cioè non interessano l’intero fascio muscolare.
In realtà il cosiddetto “crampo” riconosce cause multi fattoriali. L’allenamento solitamente non porta ad un parallelo incremento della vascolarizzazione.
Ciò determina un addolcimento del gradiente di flusso tra i capillari arteriosi e le fibre che si trovano a maggior distanza dal vaso. La riduzione del gradiente riduce l’apporto di ossigeno e la rimozione dei cataboliti con l’alterazione dell’ equilibrio elettrolitico(sodio potassio cloro) portando al crampo.

L’entità totale della tensione che un muscolo è in grado di esercitare varia in funzione delle dimensioni dei filamenti e della loro lunghezza. La tensione espressa in kg/cm? di superficie perpendicolare alla direzione della fibra tale forza nell’uomo è di 4kg/cm?.
Negli sport di velocità l’ipertrofia(aumento volume delle cellule)si esprime soprattutto in lunghezza mentre in quelli di forza lo sviluppo avviene nel diametro trasverso.
IPERTROFIA


Muscoli Nel Nuoto