Dalla genesi, primo libro della Bibbia:
Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò mandragore che portò alla madre Lia. Rachele disse a Lia: “Dammi un po’ delle mandragore di tuo figlio”. Ma Lia rispose: “E’ forse poco che tu mi abbia portato via il marito, perché voglia portar via anche le mandragore di mio figlio?” Riprese Rachele: “Ebbene, si corichi pure con te questa notte in cambio delle mandragore di tuo figlio”. Alla sera, quando Giacobbe tornò dalla campagna, Lia gli uscì incontro e gli disse: “Da me devi venire perché io ho pagato il diritto di averti con le mandragore di mio figlio”. Così egli si coricò con lei quella notte. Il Signore esaudì Lia, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio. Lia disse: “Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la mia schiava a mio marito”. Perciò lo chiamò Issacar. (Gn30,14-18)
La pianta viene qui utilizzata come mezzo di scambio per le sue proprietà afrodisiache e fecondanti. Ma nonostante questa evidentissima tradizione, i commentatori della Genesi notano che Dio non aveva benedetto la mandragora, dal momento che Rachele restò sterile e solo dopo sette anni poté concepire il proprio figlio Giuseppe.